Selci Umbro 20 gennaio 2009.
Son passati alcuni giorni da quando ho lanciato l’idea ( copiandola da un carissimo amico del Borgo) di iniziare a scrivere dei ricordi di vita selciarina.
E’ passato tutto questo tempo proprio perché le cose in testa erano cosi tante e non sapevo da dove incominciare.
Poi vedendo dei cartelli pubblicitari che ci invitavano all’apertura di un nuovo supermercato , tanto per cambiare posto fuori dall’abitato di Selci, ( ma oramai ci vogliono per forza chiamare Selci Lama, anche se poi tutte le attitvità vengono aperte verso Lama, lasciando Selci alla sua solitudine) mi è tornato alla mente quando ero piccino e quante botteghe c’erano nel nostro sempre piccolo paese ( più o meno a cavallo degli anni settanta).
E cosi mi son detto che era proprio da qui che si doveva partire per far capire, a tutti quelli che sono nati dopo, di quanta più vita viveva la comunità selciarina qualche decennio fa.
Venendo dal ponte sul fiume (in poche parole da Pistrino) la prima bottega che si incontrava era quella di generi alimentari dell’Irene de Duardo dela Romilda e il bar di Pole, la barbieria di Checco dè Rifeo e la macelleria di Lello de Giunteli,il negozio di farine e mangimi di Gianni de Rossi e il generi alimentari con sale e tabacchi e ogni ben di Dio (vero progenitore dei moderni supermercati) di Elio de Mariottini che gestiva anche l’ufficio postale. Proprio di fronte c’era l’Osteria de Bologni ritrovo preferito dei vecchi del paese che tra un quartino de vino e qualche slampanèta de sigaro giocavano interminabili partite a carte o si mettevano a raccontare le loro avventure di guerra ,io mi ricordo che noi citti ci s’andava a comprare i torcoletti all’anice.
Qualche anno dopo l’osteria venne chiusa e il generi alimentari di Mariottini passò a Beppe de Gustinello che lo trasferì dove adesso c’è l’estetista Luciana ( la moglie dè Stoppa) prima di prendere l’attuale collocazione, mentre Elio de Mariottini continuò a vendere le sigarette e per un po’ a gestire l’ufficio postale.
Proprio accanto la macelleria di Lello iniziò a fare il calzolaio anche Franco Leonardi il babbo de Giorgio l’elettricista ed aprirono altri due negozi , la merceria della Gabriella del Riccio e il generi alimentari della Speranza la moglie di Giancarlo Mercatelli.
Proprio di fronte alla pompa dell’acqua c’era la macelleria di Vasco Malatesta che prima era vicino al Bar Filarmonica nella casa del Maestrino.
Accanto alla macelleria di Vasco c’era il negozio di Enzo Marri meglio conosciuto come “articoli beli”, meta preferita di tutti noi citti specialmente prima delle feste di Natale quando adornava le vetrine con i regali.
Sui fondi della casa di Barcacino ha iniziato invece la sua attività l’Alida, mentre dall’altra parte della via c’erano il negozio d’elettrodomestici ed elettricità di Alberto Marri e accanto la merceria della Nella de Bologni , dove spesso potevi incontrare Alvaro de la Tacchina che intratteneva con le sue spassose conversazioni le donne che andavano a comprare di tutto.
Ancora più avanti c’era un altro generi alimentari ( e siamo a cinque) quello de Tino e della Lina de Guerrieri mentre dove c’è adesso la Farmacia c’era il negozio d’abbigliamento di Puglia Romeo e più avanti il negozio di scarpe del Pillo.
Poi insieme al già citato Bar Filarmonica ( che hai quei tempi era il Salone), di fronte, dove adesso c’è la parrucchieria dell’Adriana ( che prima era ad inizio viale F. Nardi ), aprì la pizzeria l’Alma la moglie de Italo de Bastianoni, che con la sua arte culinaria riuscì a far smettere de fare gli arrosti la domenica a gran parte delle donne de Selci, perché preferivano andarli a prenderli, bel che fatti, da lei ( primo esempio di consumismo). La Pizzeria divenne ben presto il ritrovo di tutti i bardasci ( intesi come fregni) de Selci.
Entrando in piazza Vittorio Veneto, dove adesso c’è il generi alimentari dell’Alida, c’era il negozio di fotografie di Rillo e in fondo alla piazza proprio allo spigolo c’era la parrucchieria de la Nunziatina de Ranocchia, la moglie de Checco del Bianchino…….
E ancora non siamo entrati nel viale.
Son passati alcuni giorni da quando ho lanciato l’idea ( copiandola da un carissimo amico del Borgo) di iniziare a scrivere dei ricordi di vita selciarina.
E’ passato tutto questo tempo proprio perché le cose in testa erano cosi tante e non sapevo da dove incominciare.
Poi vedendo dei cartelli pubblicitari che ci invitavano all’apertura di un nuovo supermercato , tanto per cambiare posto fuori dall’abitato di Selci, ( ma oramai ci vogliono per forza chiamare Selci Lama, anche se poi tutte le attitvità vengono aperte verso Lama, lasciando Selci alla sua solitudine) mi è tornato alla mente quando ero piccino e quante botteghe c’erano nel nostro sempre piccolo paese ( più o meno a cavallo degli anni settanta).
E cosi mi son detto che era proprio da qui che si doveva partire per far capire, a tutti quelli che sono nati dopo, di quanta più vita viveva la comunità selciarina qualche decennio fa.
Venendo dal ponte sul fiume (in poche parole da Pistrino) la prima bottega che si incontrava era quella di generi alimentari dell’Irene de Duardo dela Romilda e il bar di Pole, la barbieria di Checco dè Rifeo e la macelleria di Lello de Giunteli,il negozio di farine e mangimi di Gianni de Rossi e il generi alimentari con sale e tabacchi e ogni ben di Dio (vero progenitore dei moderni supermercati) di Elio de Mariottini che gestiva anche l’ufficio postale. Proprio di fronte c’era l’Osteria de Bologni ritrovo preferito dei vecchi del paese che tra un quartino de vino e qualche slampanèta de sigaro giocavano interminabili partite a carte o si mettevano a raccontare le loro avventure di guerra ,io mi ricordo che noi citti ci s’andava a comprare i torcoletti all’anice.
Qualche anno dopo l’osteria venne chiusa e il generi alimentari di Mariottini passò a Beppe de Gustinello che lo trasferì dove adesso c’è l’estetista Luciana ( la moglie dè Stoppa) prima di prendere l’attuale collocazione, mentre Elio de Mariottini continuò a vendere le sigarette e per un po’ a gestire l’ufficio postale.
Proprio accanto la macelleria di Lello iniziò a fare il calzolaio anche Franco Leonardi il babbo de Giorgio l’elettricista ed aprirono altri due negozi , la merceria della Gabriella del Riccio e il generi alimentari della Speranza la moglie di Giancarlo Mercatelli.
Proprio di fronte alla pompa dell’acqua c’era la macelleria di Vasco Malatesta che prima era vicino al Bar Filarmonica nella casa del Maestrino.
Accanto alla macelleria di Vasco c’era il negozio di Enzo Marri meglio conosciuto come “articoli beli”, meta preferita di tutti noi citti specialmente prima delle feste di Natale quando adornava le vetrine con i regali.
Sui fondi della casa di Barcacino ha iniziato invece la sua attività l’Alida, mentre dall’altra parte della via c’erano il negozio d’elettrodomestici ed elettricità di Alberto Marri e accanto la merceria della Nella de Bologni , dove spesso potevi incontrare Alvaro de la Tacchina che intratteneva con le sue spassose conversazioni le donne che andavano a comprare di tutto.
Ancora più avanti c’era un altro generi alimentari ( e siamo a cinque) quello de Tino e della Lina de Guerrieri mentre dove c’è adesso la Farmacia c’era il negozio d’abbigliamento di Puglia Romeo e più avanti il negozio di scarpe del Pillo.
Poi insieme al già citato Bar Filarmonica ( che hai quei tempi era il Salone), di fronte, dove adesso c’è la parrucchieria dell’Adriana ( che prima era ad inizio viale F. Nardi ), aprì la pizzeria l’Alma la moglie de Italo de Bastianoni, che con la sua arte culinaria riuscì a far smettere de fare gli arrosti la domenica a gran parte delle donne de Selci, perché preferivano andarli a prenderli, bel che fatti, da lei ( primo esempio di consumismo). La Pizzeria divenne ben presto il ritrovo di tutti i bardasci ( intesi come fregni) de Selci.
Entrando in piazza Vittorio Veneto, dove adesso c’è il generi alimentari dell’Alida, c’era il negozio di fotografie di Rillo e in fondo alla piazza proprio allo spigolo c’era la parrucchieria de la Nunziatina de Ranocchia, la moglie de Checco del Bianchino…….
E ancora non siamo entrati nel viale.
Termina qui la prima parte , sperando che qualcuno che passi da queste parti e leggendo, sia colto da altre ispirazioni e che possa mettere ulteriori contributi.
La consapevolezza è che di cose da dire ce ne sono tante…
Per ora ,come si usa dire ….restiamo in fervida attesa…..
Intanto noi abbiamo gettato un sasso nello stagno, dove l’acqua è veramente cheta, tanto per movimentare un pò.
2 commenti:
Bellissima idea, spero che tu abbia molti contributi; io posso dire che c' era anche la barbieria del mitico Checco, anche quello era un ritrovo per fare quattro chiacchiere, e ci si portavano anche le schedine del totocalcio, che il buon Checco si incaricava di giocare per tutti.
Da non dimenticare che sulla stessa via S. Andrea c' erano anche il cinema e l' officina del Barella, davanti alla quale a suo tempo sembra che ci fosse un distributore. Ancora a fianco c' era la prima cartoleria dell' Ermanna, e di fronte il negozio della Nella era anche un' edicola.
Garzie anonimo lettore per le tue precisazioni. Della barbieria di Checco ho parlato. Comunque per adesso l'idea è quella di fare un primo excursus su tutte le attività presenti a Selci per poi ritornarci sopar e raccontare di quelle che erano punti di incontro.
Se hai qualche racconto mandalo cosi potrò inserirlo nella rubrica che E' DI TUTTI.....
a presto
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